Ilva: Di Maio e Grillo ondivaghi.

Prima il ministro in pectore, successivamente declassato a probabile sottosegretario, Fioramonti, aveva parlato di chiusura dell’Ilva.

Poi è arrivato Grillo a vagheggiare scenari da spettacolo teatrale sul futuro della società, creando preoccupazione tra i lavoratori.

Infine è intervenuto il ministro dello Sviluppo e vicepremier Di Maio a smentire tutti, dicendo che deciderà lui.

Insomma, tutto chiaro, no?

La verità è che sul futuro dello stabilimento di Taranto e su quello dell’azienda in generale il Movimento 5 Stelle è inquietante, o meglio risulta in piena continuità con quel lasciarsi trasportare dalle onde, senza una direzione, che abbiamo visto dal 4 marzo in poi. 

Il problema dell’Ilva è davvero complesso, perché c’è la necessità di salvaguardare decine di migliaia di posti di lavoro e allo stesso tempo bisogna evitare i wind day a Taranto, i giorni in cui alcuni quartieri devono serrarsi in casa a causa dell’arrivo di polveri inquinanti spostate dal vento.

L’innovazione può consentire un intervento indolore, in grado di salvaguardare i posti di lavoro e la tutela dell’ambiente.

E su questo punto è necessario un confronto ininterrotto, senza assistere a scenette che sarebbero comiche se non riguardassero migliaia di lavoratori, a cui garantisco il massimo impegno per tutelarli.

Lo dichiara Luca Pastorino, Deputato di Liberi e Uguali ed esponente di Possibile, in occasione dell’Assemblea dei Giovani Imprenditori tenutasi oggi a Rapallo (GE).